Giandomenico Lisi, di Petriolo, autore di “La vita adè comme ‘na jornata, co la mattina, lu pomeriggiu e la serata…”, ci ha lasciati nel 2020 all'età di 76 anni, quest'anno ne avrebbe avuti 78, come me, però lui è andato avanti...
Per noi di quell’età matura (ed oltre) essere ancora presenti sulla scena della vita, in fase di anzianità attiva, è un motivo di riflessione su quello che possiamo fare da “grandi” per continuare a mantenere dignità e gioia.
Ricordo che il 27 novembre 2015, assieme alle mie coetanee Valeria e Giuseppina, sono stato al Teatro di Treia per assistere all'ultima opera di Lisi in dialetto marchigiano. La commedia era portatrice di una morale agrodolce… com’è la vita stessa. La scenografia mostrava un possibile ospizio per anziani dove la vita scorre tra ricordi e fantasie. Non mancano scenette ridicole e scenette strappalacrime. Gli attori molto numerosi davano un senso di realtà alla storia, sul palco si sono succeduti bambini, giovani e vecchietti, così il quadro della vita umana evocato dal titolo “La vita adè comme ‘na jornata” era completo…
Due parole sulla compagnia: “La commedia di Giandomenico Lisi è stato l’ultimo lavoro portato in scena dal Gruppo Teatrale Giovanni Ginobili. Dal 1981 il Gruppo è impegnato non solo a divertire ma, anche a trasmettere quei valori schietti e preziosi come la fedeltà alle tradizioni della propria gente, la tutela della propria identità ed una visione della vita a misura d’uomo che oggi purtroppo nel mondo della globalizzazione stanno rischiando di scomparire…”.
Paolo D’Arpini
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