domenica 3 giugno 2018

Treia: processo alle intenzioni? - “Franco Capponi. Spese pazze o reato d'opinione?”


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Tribunale di Ancona

Non è mia abitudine interessarmi o scrivere di “cronaca nera” o fare pettegolezzi su fatti “opinabili”, come ad esempio la notizia che da giorni appare sui diversi giornali di Macerata, sia online che cartacei, riguardo alle sventure giudiziarie di Franco Capponi, sindaco di Treia. 

Sin da venerdì 1 giugno 2018, lo stesso giorno del giuramento del nuovo governo Conte, i media locali (Il Resto del Carlino e Il Corriere Adriatico) hanno pubblicato con grande risalto “la condanna per spese pazze, effettuate durante il mandato alla Regione Marche, degli ex consiglieri  Brini, Capponi e Marangoni (rispettivamente di FI e Lega)”. I fatti contestati risalgono ad alcuni anni fa e riguardano i rimborsi, richiesti ed ottenuti, per  spese di “rappresentanza” sostenute dagli imputati durante il loro mandato nell'Ente Regionale. Ma non solo i tre consiglieri menzionati furono a quel tempo incriminati, lo furono molti altri, compreso il presidente Spacca e quelli della sua maggioranza, ma quasi tutti furono sollevati dalle accuse o assolti con rito abbreviato, solo Brini, Capponi e Marangoni restarono in croce.

Le spese contestate a Franco Capponi, ora definite “non legittime” dal giudice, ammonterebbero in totale a 9.125 euro, di cui il sindaco -a sua detta- nel corso del dibattito processuale avrebbe fornito giustificazioni, che però non sono state sinora accolte e da qui la condanna da parte del tribunale di Ancona: “a due anni e due mesi per peculato, con confisca delle somme e interdizione dai pubblici uffici”.

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Franco Capponi - Sindaco di Treia

Ed ora arriviamo al successivo punto dolente. La mattina di domenica 3 giugno 2018 è stato pubblicato su Il Corriere Adriatico un intervento della lista Uniti per Treia in cui si chiede specificatamente che il sindaco Franco Capponi si dimetta dalla carica. Sono rimasto un po' meravigliato di questa presa di posizione. Secondo me sarebbe stato più corretto aspettare che la Prefettura di Macerata, in considerazione della condanna (per la quale per altro è stato annunciato ricorso dall'indagato), prendesse i provvedimenti ritenuti necessari riguardo alla posizione pubblica attualmente ricoperta dal sindaco Franco Capponi.

Tanta fretta, espressa da Uniti per Treia, mi fa un po' pensare. A Treia la gestione della cosa pubblica, da parte di Franco Capponi, non presenta vulnus tali da richiedere una azione così draconiana, come le “immediate dimissioni del sindaco”. Forse la lista d'opposizione Uniti per Treia, per restar fedele alla sua stessa denominazione, avrebbe potuto soprassedere, almeno il tempo necessario che le istituzioni preposte si attivassero con  le disposizioni di legge, invece di anticipare i tempi senza una vera ragione legata alla situazione amministrativa del comune. Questa la mia opinione personale.

Ritengo infatti che in una comunità, che si presume "unita", pur nelle differenze di vedute, non dovrebbero esacerbarsi gli antagonismi  ideologici, soprattutto per  motivazioni “processuali” non prettamente inerenti la situazione locale.

Paolo D'Arpini

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Articolo del Corriere Adriatico del 3 giugno 2018

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