sabato 9 giugno 2018

"Signoraggio bancario e debito pubblico", prossimo argomento di discussione pubblica a Treia


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Già da un po’ di tempo  alcuni amici mi chiedono di organizzare  qui a Treia un convegno su “signoraggio bancario e debito pubblico”, ovvero  sulla creazione del denaro dal nulla da parte delle banche centrali (e commerciali), dato successivamente in prestito agli stati (in cambio di "buoni del tesoro") e quindi  sul come si forma il debito pubblico.  

Ma ho notato che le forze politiche, anche quelle che in passato hanno affrontato questi temi  (vedi: https://www.youtube.com/watch?v=CJJ9rzReXso),  nella foga di accaparrarsi il potere (e per non inimicarsi il sistema finanziario e bancario) sono però restie ad affrontare questo argomento ed inoltre  non sembra che la massa del popolo  abbia compreso cosa significhi “signoraggio” e cosa comporti la cessione di tale diritto alle banche "private", definite impropriamente "centrali" o pubbliche), quali sono la Banca d’Italia o la BCE o la FED, etc. 

Posso solo ricordare che il presidente Kennedy fu ucciso subito dopo aver annunciato che intendeva riportare il diritto di emissione della cartamoneta direttamente sotto il controllo del Tesoro… 

Comunque sì, ho intenzione di cominciare a  parlare  di “signoraggio”,  anche a Treia, ed al più presto, nel frattempo leggete uno stralcio dell’interessante articolo di Marco Saba che segue.  
Paolo D’Arpini

P.S. 
Scrive Nino Galloni, collega di Saba ed ex dirigente del Tesoro Italiano, nel suo libro “Bank - il futuro della banca” a pag. 71: “Storicamente i banchieri (e chi per loro) hanno sempre evitato più della peste che si capisse come funziona una banca, meglio come funzionano le banche...”
…………….
La chiave dell’enorme potere derivante dall’attività di creazione dello strumento di pagamento, la moneta, serve anche per capire la geopolitica, una materia che tanti commentatori televisivi cercano di complicare ad oltranza per nascondere che il re è nudo. Possiamo dire che il Grande Gioco si riassume nella questione e nella gestione privata dell’emissione dei mezzi di pagamento.
Chiunque capisce al volo che i falsari – quelli che falsificano la moneta ufficiale attualmente in uso – si arricchiscono quando riescono a spenderla. La stessa cosa vale anche per il sistema bancario con la differenza che la creazione di denaro da parte delle banche danneggia molto di più la società e lo stato – e quindi l’ordine pubblico economico – perché di norma la moneta bancaria è emessa ad usura. Ovvero, dietro alla creazione di un debito da ripagare con interessi. L’assurdità di questa pratica consiste principalmente nel fatto che le banche creano solo il capitale – come moneta – ma non creano il denaro necessario a pagare gli interessi pretesi indietro.
Paradossalmente, il sistema sarebbe solvibile solo se esistesse una quantità di moneta sufficiente – e non creata a debito – per coprire la parte di interessi richiesti. In pratica, se i falsari stampassero abbastanza valuta falsa (non creata a debito) per coprire gli interessi. Altrimenti, si ha una scarsità artificiale del mezzo monetario che fa sì che tutti come pazzi – una volta indebitatisi – passino la vita a correre per cercare quella quota parte di interessi per i quali non esiste “fisicamente” moneta in circolazione sufficiente. Questo può sembrare divertente come ulteriore prova – se ce ne fosse bisogno – della stupidità umana e della demenza collettiva dove ci hanno portato quelli che avevano la responsabilità di formarci ed informarci (scuola e media). Ma anche quanti, scoperta questa vera e propria mega-truffa, non hanno mosso un dito: polizie e magistrature. Dico che la truffa è ormai scoperta perché solo all’interno del nostro Centro Studi Monetari, in 5 anni, abbiamo pubblicato una decina di libri che spiegano l’arcano, libri che hanno avuto diffusione nazionale con decine di migliaia di copie vendute. E per chi non ha nemmeno più i soldi per comprare un libro, ne abbiamo messo uno gratis su internet. E per chi non avesse nemmeno gli occhi per leggere, lo abbiamo pure messo in formato audiolibro.
L’enorme vantaggio economico derivante dall’esercizio dell’oligopolio della creazione monetaria non è giusto che rimanga appannaggio di una élite privata di cocainomani che vanno a trans. Questo vantaggio – che io definisco “rendita monetaria effettiva”, per distinguerlo dalla semplice “rendita monetaria” così come intesa da quei falsari della Banca d’Italia, spetta naturalmente allo stato. Cosa succede quando una percentuale significativa della popolazione – quella meno demente – capisce quello che stiamo scrivendo?
Di norma, accade una rivoluzione ed il sistema bancario viene nazionalizzato (a meno che non si facciano tutti comprare in massa dalle banche). Casi tipici in questo senso sono stati la rivoluzione cinese e quella iraniana. Noi abbiamo avuto il fascismo che emetteva “biglietti di stato a corso legale” invece di farsi usurare dai banchieri come fa oggi il governo prendendo a prestito quello che è il frutto di una prerogativa della sovranità (monetaria): la moneta. Ma il fascismo è stato presto gettato nella pattumiera della storia assieme anche ai diritti che vennero conquistati per i lavoratori e che – in gran parte – un sindacato stracorrotto è riuscito a far cancellare progressivamente negli ultimi trent’anni. Dico stracorrotto proprio perché mai i sindacati – nemmeno quelli meno gialli – hanno osato prendere posizione ufficialmente e levare una voce per denunciare lo scandalo bestiale (ma offendo le bestie) del signoraggio privato sull’emissione monetaria. Questa assurdità è costata le vite di quanti – “falliti” – hanno scelto la strada del suicidio.
Per questo il compianto professor Giacinto Auriti aveva denunciato Carlo Azeglio Ciampi, allora governatore della Banca d’Italia, per istigazione al suicidio. Perché se nell’aggregato non esiste moneta sufficiente per pagare gli interessi, quando finisce la musica qualcuno rimane per forza senza la sedia dove sedersi. Cioè quando le banche impongono di “rientrare”. Possiamo approssimativamente dire che se manca un 20% di moneta per rendere solvibile il sistema, falliranno circa il 20% delle imprese e persone attualmente esposte col sistema bancario. Solo questo da l’idea della sovversione dell’ordine economico operata silenziosamente dal sistema bancario.
Si potrebbe provare a seguire una via “morbida” al cambiamento. Potrebbe almeno – come fanno in Nord Dakota – creare una Banca davvero d’Italia con cui offrire ai cittadini quanto loro negato dal sistema usuraio. Una banca di stato che usasse il criterio attuale di riserva frazionaria (2%) avrebbe bisogno di raccogliere solo un cinquantesimo della massa monetaria richiesta dalle spese dello stato. Proprio perché potrebbe usare a suo favore la leva del moltiplicatore monetario. Infatti, le banche prestano fino a 50 volte la cifra raccolta che pongono “a riserva”, dimostrando di essere tutte in bancarotta tecnica (perché, a differenza dello stato, possono finire in bancarotta).
Con questo sistema, cioè creando ed usando una banca di stato, senza toccare il sistema bancario attuale, le tasse potrebbero praticamente sparire, come già succede con i paesi cosiddetti paradisi fiscali che emettono la propria moneta statale. Ovviamente la neonata Banca del Sud non è che una pallida imitazione del tipo di banca statale che intendo io. Pare che il governo – in questo senso – sia parecchio timido. Ora si tratta di vedere se – a forza di palliativi e succedanei – la popolazione rimanga ancora – e per quanto tempo – ipnotizzata nel suo stato di malessere economico. Perché – nel caso di troppo poco e troppo tardi – si rischia che i milioni di disoccupati scelgano una alternativa meno ingloriosa del suicidio. E magari decidano di chieder conto all’élite di quanto successo sinora. I dati sono preoccupanti: ormai, ogni italiano, è stato derubato dell’equivalente di 1,3 milioni di euro. Una cifra più che sufficiente per assicurare una vita dignitosa a tutti, calcolando anziani e bambini.
Ma in questo tempo di VEDUTA CORTA  il sistema politico gioca d’azzardo e cerca di continuare “ad infinitum” il triste e melanconico “gioco delle parti”. Sperando e pregando che i cittadini non si sveglino sparando. E’ un rischio morale micidiale. Un rischio mortale. Perché non è vero – come diceva Totò – che ogni limite ha la sua pazienza. Aspettiamo e vedremo.
Marco Saba
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Articolo collegato  sul signoreggio bancario:

2 commenti:

  1. Commento di Giorgio Mauri:

    "La svolta a cui abbiamo assistito vede, alla conta finale, il risultato di aver spazzato via gli impostori di sinistra. Ma non li ha sostituiti, per ora, con niente.
    Sia la Lega sia i 5Stelle sono funzionali al sistema attuale, e faranno bene al paese perché miglioreranno il mondo del lavoro (pensioni), la fiscalità (in favore della microimpresa), la giustizia (burocrazia e grandi opere comprese).
    Sulle cose di grosso peso non sappiamo cosa faranno (sanità, istruzione & ricerca).
    Sui punti focali, denaro e energia, credo che resteranno perfettamente allineati all'Europa, cercando, semmai, il rafforzamento politico della zona euro.
    Quindi i temi che metti in luce sono attualissimi. Va aggiunto quello della REGOLAMENTAZIONE (legalità) delle multinazionali.
    L'umanità non torna a sorridere se non ripristina il primato degli stati sui privati, e nel mondo globalizzato questi va fatto con regole condivise che sanciscano la sottomissione del grande gruppo alle comunità, esattamente come accade in Cina.
    Questo aspetto è identico a quello del denaro. Non credo che la soluzione sia il drastico isolamento di una nazione, non credo che il nemico sia l'euro in se e per sé, ma è certo che la situazione attuale è follemente supina agli interessi della Germania e basta.
    Diciamo che ora dobbiamo aiutare il lavoro di ammodernamento e pulizia di uno stato in condizioni comatose. Ma pronti a decollare con movimenti maturi per occupare l'enorme spazio da sempre ostaggio del fascismo bianco della sedicente sinistra italiana."

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  2. Commento di Francesco Miglino:

    "SARA' UNA FATALE ASIMMETRIA per la libertà dei popoli se l'uso di Internet amplificherà a dismisura solo il potere di manovra a livello mondiale della finanza criminale e, di pari passo, non amplificherà in modo esponenziale la consapevolezza dei popoli interessati a correre ai ripari per difendersi e salvarsi dalla tirannide finanziaria palesemente incombente.
    L'era internettiana deve assolutamente sottrarre il potere di creare moneta dal nulla ai gruppi di avidi ed irresponsabili privati, che tale potere hanno strappato agli stati democratici tramite la collaudata pratica della corruzione dei politici disonesti.
    Privati delle rotative delle proprie zecche, gli Stati democratici sono costretti a ricorrere all'indebitamento sino al prevedibile fallimento.
    E non falliscono soltanto gli Stati mutilati della propria sovranità monetaria, ma anche i cittadini sottoposti a tassazioni esose,impossibilitati a pagare e trasformati in insolventi, i cui beni vengono sequestrati con azioni legali veloci e selvagge.
    Chiediamoci come sia possibile, nel tempo dell'universo internettiano, quando miliardi di uomini si scambiano esperienze e conoscenze e crescono nel desiderio universale di vivere in pace, tollerare le criminali turbative di una minoranza di corruttori che si inserisce di prepotenza nella civile vita dei popoli, li impoverisce, li spinge alla disperazione e addirittura talvolta li porta ad annegare in un bagno di sangue, dopo averli aizzati all'odio fratricida ed armati..."

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